La sala dell'Albergo

Passiamo infine alla Sala dell’Albergo. L'ambiente qui non adempì alla funzione per la quale era stato destinato nelle altre Scuole in periodo medievale, cioè di ricovero per pellegrini, servì invece per le riunioni della cancelleria. Alle pareti nel registro inferiore corrono dossali di noce intagliati; in quello superiore, come nella Sala dell’Archivio, sono inserite delle tele raffiguranti per lo più scene tratte dai vangeli e dai testi apocrifi: tra l’altro un’ Adorazione dei pastori di Ambrogio Bon, un Sogno di Giuseppe e un Riposo durante la fuga in Egitto, opere di Antonio Balestra degli inizi del 1700. Nel soffitto ligneo, rimasto incompiuto, è inserita al centro la già richiamata tela di Alessandro Varotari, qui spostata dopo il 1740 dalla sua sede originale nella Sala Capitolare per far posto al ciclo del Tiepolo. Negli scomparti sono raffigurati i quattro Evangelisti alternati a quattro Profeti, tele eseguite da Giustino Menescardi. Tra i profeti re Davide richiama la genealogia della Vergine; gli altri sono in relazione con i privilegi teologici di Maria e precisamente ricordano:

a) Isaia la sua maternità verginale;
b) Geremia la sua maternità divina e l’immacolata concezione;
c) Ezechiele la sua verginità post-partum.

Tali privilegi sono richiamati dalle tre stelle presenti nello stemma carmelitano e che sono una peculiarità dell’abbigliamento della Vergine Maria così come viene raffigurata nei mosaici marciani, in affreschi e in molte icone.

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