Il pianerottolo

Planimetricamente l'insieme si compone di cinque spazi paralleli e allungati che si innestano al pianerottolo mediano allungato per altri due spazi uguali, contrapposti e funzionali agli interessi delle stanze del "Tesoro" e dei "Paramenti Sacri", ricavate sulla mezza altezza del pianoterra. Il materiale usato è la pietra d'Istria, profilata con semplice eleganza e segnata da cornici spesso ricavate nello spessore.
Le volte a tutto tondo delle rampe e gli specchi a curva ribassata del corridoio e gli anditi laterali suddivisi da archi in pietra d'Istria sono decorati per tutta la loro estensione da stucchi bianchi e oro eseguiti tra il 1728 e il 1729 con grande perizia e ottimo gusto da Alvise Bossi. Le rilevate e movimentate cornici bianche arricchite da putti a figura intera, sirene e aquile, inquadrano spazi lisci mistilinei di dorata profondità e ovali ad affresco.
Il pavimento del pianerottolo è ad intarsio marmoreo geometrico di quadrati bianchi a losanghe rosse e nere in ricorrenza sulla linea della diagonale breve. Della decorazione pittorica dello scalone rimangono putroppo solamente pochi frammenti: tre ovali collocati sulla volta a botte della seconda rampa che porta alla Sala Capitolare raffiguranti loe Virtù Teologali. L'intero apparato pittorico fu commissionato al pittore veneziano Sante Piatti che fu pagato dal Capitolo della Scuola nel settembre 1728 per una serie di opere tra le quali i nove ovali del soffitto della scala e le altre "macchiette" che si formano tra gli stucchi bianchi e oro.

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